Intervista Darkitalian Magazine (2011)

  • Sul Suo sito è disponibile una galleria con i Suoi Lavori. Quale sceglierebbe, tra tutti, per introdurre il Suo Lavoro Artistico, di primo impatto?

“Ctonia”. La natura Mater che tutto avvolge, il bene e il male indistintamente.

  • In alcuni Dipinti, vi è un rimando al fetish, tra sadomasochismo e sangue, e il tutto suggerisce, in modo palpabile, che stiamo quasi assistendo al preludio o all’epilogo di una rappresentazione che di volta in volta, di opera in opera, si è inscenata sul sangue, sulla violenza, sul dono-di-se in chiave mistica\sadomasochista, che appare in alcuni dei Suoi personaggi.

I rimandi fetish hanno a che fare con l’estetica, principalmente. Più complesso è il tema del sado-masochismo. Mi interesso all’essere umano a tutto quello che “corpo e mente” possono contemplare, soprattutto al superamento di determinati tabù. Il delicato e controverso rapporto tra fisicità e spiritualità presente nei miei lavori ha radici lontane, vedi per esempio il caso di estasi mistiche di alcuni santi, ancora adesso non mi è chiaro se a prevalere sia più una condizione spirituale oppure sessuale. Lo stesso si potrebbe dire di determinate pratiche S/M dove senzazioni e sentimenti si fondono in un percorso che potremmo definire simile. Cambia solo il punto di partenza. Nel primo caso dalla preghiera si finisce con la mortificazione della carne con successiva estasi, nel secondo si parte dalla costrizione e dolore per finire in una sorta di orgasmo-estatico. In definitiva è comunque una ricerca di sé attraverso strategie chimico-organiche per arrivare ad una intima verità.

  • Malgrado la crudeltà e la crudezza di certe scene, il tutto appare “soffuso e pacato” a tratti, spirituale. Come dobbiamo interpretare questo ossimoro? E Lei, come definisce la Sua Arte?

La mia arte potrei anche definirla “subdola”. Mi piace l’idea di mostrare situazioni disturbanti senza che di primo acchito ci si accorga del contenuto esplicito. Chissà forse succede perché cerco di far prevalere un’eleganza tecnico-stilistica capace di sedurre lo spettatore.

  • Una caratteristica dell’animo umano è quella di essere vittima sacrificale o carnefice, ma spesso in alcuni Suoi Dipinti, specie per i personaggi femminili, non si sa se stiamo guardando vergini offerte in dono a sadici libertini o delle contesse Bathory perfide e crudeli. Come vede il femminile? E cosa ricerca nelle Sue Muse? Quali caratteristiche rendono una donna adatta a essere celebrata dalla Sua Arte?

Naturalmente provo una forte attrazione verso l’universo femminile. Forse perchè non lo conosco a fondo, perché appartiene autenticamente alla natura e anche per un mio personale concetto di bellezza. Tuttavia non ricerco ideali, riconosco piuttosto il fascino di specifiche personalità. Anche se non disprezzo l’ambiguità…

  • Gina Pane aveva trasfigurato il suo corpo attraverso una Body Art tra spine e cicatrici, il tutto molto romantico e delicato. Anche Lei pone il corpo dei Suoi personaggi, violato dallo sguardo “morboso” del pubblico, in una celebrazione trascendentale del dolore (auto)inflitto. Può svelarci cosa si cela dietro i Suoi Dipinti, che messaggio vuole trasmettere, o se preferisce che il pubblico o ciascuno di noi si faccia un’idea personale del Suo Lavoro?

Gina Pane è stata, per me, (consapevolmente) una figura iniziatica, Gesù Cristo in croce (inconsapevolmente) anche! Vorrei che i miei dipinti fossero “iniziatici” per qualcuno. Il quadro è un medium, un tramite verso altro, è così che concepisco l’opera. Inevitabile l’accostamento all’arte sacra (per lo più antica) che è stata e rimane fonte di ispirazione, proprio perchè pone il corpo fisico tra noi e Dio.

  • Chi pensa che siano le persone ideali che possano apprezzare la Sua Arte? E paradossalmente, a volte non sente il bisogno di autocensurarSi, di non travalicare quel confine sottilissimo tra arte e devianza? Che ne pensa di Opere come i “Bambini impiccati” di Cattelan? Cosa va mostrato, e cosa va taciuto?

L’arte deve poter fare tutto! Dove non sia una volgare provocazione fine a se stessa, ma qui è difficile trovare confini precisi. Vedi Cattelan con i suoi bambini. Personalmente mi “autocensuro”, ritengo che per valorizzare un’idea “forte”, questa, debba essere mostrata con i dovuti filtri per non scadere nel gratuito. Il pubblico ideale per la mia arte: non lo so, ma molti la potrebbero apprezzare, in fondo la pittura è una disciplina popolare.

  • In molti dei suoi dipinti spiccano rimandi e riferimenti religiosi (le croci e altri simboli, oppure le aureole su alcuni soggetti). Che significato hanno per Lei questi elementi? E’ un modo per rapportarsi alla fede religiosa evidenziandone delle contraddizioni o magari per esprimere il messaggio di come molte persone siano spesso schiave della propria fede e dei suoi dettami?

Malgrado tutti i riferimenti alla religione sono ancora alla ricerca di certezze. Tuttavia io guardo il mondo con l’occhio dell’occidente, che è stato capace di dare sembianze umane agli Dei. Poi mi sono sempre piaciute le contraddizioni, come altre debolezze dell’uomo. La religione è tutta una contraddizione, non c’è niente di più controverso e stimolante, creativamente parlando. E’ anche ciò che più ha contribuito alla mia formazione come artista. I miei riferimenti hanno spesso a che fare con l’arte sacra. E il mio luogo ideale dove esibire un’opera d’arte è dietro un’altare.

  • Quando e come si è sviluppata nella Sua arte la passione e l’utilizzo di tematiche erotiche e sadomaso?

Queste situazioni sono un complemento nel panorama generale del mio lavoro. Comunque sessualità e devianze, come spiritualità e virtù sono aspetti del tutto naturali del nostro quotidiano. E’ normale e forse automatico considerarli quando si lavora sulla figura umana e non si vuole fare, di un’opera, una semplice decorazione d’interni.

  • Quali sono gli artisti a cui Si sente maggiormente legato e ispirato?

Ci sono moti autori passati e contemporanei che apprezzo, tuttavia cerco anche di non farmi coinvolgere troppo, così da rimanere me stesso, se mai fosse possibile.

  • Dovesse scegliere una “colonna sonora” che rappresentasse le Sue opere, quali generi musicali e gruppi in particolare sceglierebbe?

In studio accade sempre che alterni della musica sacra antica (Lasso – Gesualdo – Monteverdi…) a gruppi goth – doom death metal contemporanei, più o meno in voga.

  • La censura nei confronti del fetish e del sadomaso è da sempre molto forte in un paese come il nostro. In ambito internazionale invece, dove ha avuto le maggiori soddisfazioni e la risposta più favorevole da parte dell’opinione pubblica alle Sue mostre?

Sinceramente non ho trovato particolari differenze in termini d’accoglienza riguardo le mie opere in giro per il mondo, Italia compresa. Probabilmente il pubblico che si affaccia alle mie opere è mediamente preparato. Un’altra cosa che credo importante è che la pittura media molto, rispetto alla fotografia, per esempio, senz’altro e gli si concede maggior tolleranza .